A volte sembra che il cielo mi voglia gridare che non ci sei. Più è bello, più sento che è come se mi mancasse uno strato di pelle. Faccio respiri profondi ed esco presto da questo stato di apnea, ho imparato come si fa. Come per ogni dipendenza, ci si sposta altrove, verso qualcosa di meglio, e tutto torna ad essere vivo e reale anziché impossibile, impensabile. Alleno le mie braccia e le mie gambe finché non mi fanno male. Bruciano, crescono, mi sostengono. Divento un'altra persona, un'altra ancora. Ho perso il conto delle mie nuove vite e comincio a pensare che siano questi cambiamenti, la mia vita, queste metamorfosi continue.
Sento ancora le mani, le dita che affondano nell'aria invece che nel pieno di te. Non sogno, né sveglia né altro. Scrivo, de-scrivo queste cose che sento, percezione fisica di emozioni piuttosto complesse e impalpabili, mi commuovo per averle colte, mi deludo per averle provate, mi consolo per esserne capace. Ancora capace.
Il cielo della tua assenza è rosa. Un rosa che non esiste nelle matite e nemmeno nelle fotografie. È il cielo rosa di quando hai il naso freddo e una leggerissima fame e avresti voglia di scrivere Andiamo a cena stasera? È il cielo di quando casa è dappertutto e da nessuna parte. È il cielo di quando non hai le vertigini a guardare in su, perché sei sicura di essere ben salda, ancorata a terra.
Ti vorrò solo finché non ci sarai o ti voglio perché ci sei? Perché è così difficile da capire. L'unica cosa facile è soltanto la realtà. Siamo così distanti che possono passare anche altri dieci anni prima che ci rincontriamo. La solitudine, dicevamo, la solitudine ci rassicura. Siamo ancora lì.
Non posso scrivere di quando ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa. Non posso scrivere di quando i nostri sguardi si sono incrociati e ho temuto che tu capissi troppo o che tu non capissi nulla. Resterò qui, ferma, buona, a struggere a ogni risveglio e indagare il mio struggimento. Sfogliarlo come se fosse una cipolla, cuocerlo come se fosse pane, respirarlo come se fosse menta.