Sei una luce debole, come di lucciola stanca, nel buietto. Le parole che scrivi sembrano dette sottovoce, quasi sognate. Non ci sei. Adatti forse le parole ai gesti, finalmente? È quella sensazione che io rifuggo, quella che cerchi?
Non importa. Io compaio se mi va, scompaio se mi serve. Non ci penso, se non ci penso.
Resto nel dubbio, questo dubbio atroce che va da "È tutta colpa mia, qualsiasi cosa brutta sia" a "È un trattamento irricevibile e io non glielo dovrei permettere". In questo dubbio, in questa malefica altalena, io mi consumo un po'.
Dovresti accorgertene, e se non te ne accorgi è peggio. Questo è quello che devo capire io.
Bez, per piacere, lascia lì quel cuore e scappa con la tua libertà.
Non darle retta, Bez. Vieni tigre non ti faccio niente.